A metà febbraio si è concluso a Genova il viaggio della Carovana Pedagogica del Progetto Rete Ceet.
Una delle attività laboratoriali aveva come protagonisti una barchetta e un sasso.
Il sasso nello stagno è, nell’immaginario di tuttз, un modo di far propagare le onde a larga distanza. Ma il sasso, per sua natura, è muto, è uno strumento che può essere una base su cui costruire ma anche uno strumento di distruzione. Nello stagno delle macerie emozionali lasciate dalla pandemia, abbiamo scelto di essere la barchetta, che, da riva a riva, onda dopo onda, ha portato la voce di bambinз, ragazzз ed educatorз ad essere propagata e ascoltata. Perché la vera importanza della voce non è solo quella di farsi sentire, ma quella di essere ascoltata, recepita, fatta propria. Ecco perché abbiamo voluto raccogliere le voci, per permettere alla barchetta di CEET di continuare a viaggiare e di portare queste voci sempre più lontane.